La dieta VLCKD è un protocollo alimentare che ha guadagnato popolarità per la sua promessa di favorire una rapida perdita di peso.

Il suo nome è l’acronimo di Very Low Calorie Ketogenic Diet, che tradotto in italiano significa “dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico”.

In particolare, in una dieta VLCKD vengono consumate di solito fra le 500 e le 800 calorie al giorno.

Si potrebbe quindi pensare, come tra l’altro molti colleghi scrivono, che la VLCKD sia semplicemente una variante della dieta chetogenica nella quale si mangia molto poco.

In realtà, però, se andiamo a vedere le percentuali dei macronutrienti che la componongo, la differenza fra chetogenica e VLKCD è radicale.

Macronutrienti nella dieta VLCKD

Una dieta chetogenica classica, di solito, è fortemente iperlipidica, normoproteica e ipoglucidica, contenendo una composizione di macronutrienti che prevede un 70-80% di grassi, un 5% di carboidrati, un 20-25% di proteine.

Il suo scopo primario non è indurre un forte deficit calorico, ma indurre la chetosi, ovvero uno stato metabolico fisiologico nel quale il corpo utilizza i grassi come fonte primaria di energia.

Fra gli effetti della chetosi c’è anche quello di diminuire l’appetito: il paziente si ritrova così a mangiare meno del solito in maniera naturale, senza la necessità di contare calorie e macronutrienti e senza doversi limitare a tavola.

Cosa succede, però, se invece – come capita in una dieta VLCKD – bisogna consumare meno di 800 calorie?

Inevitabilmente, sarà necessario mettersi a contare i macronutrienti e rimodulare in maniera significativa le percentuali che abbiamo visto sopra.

Per preservare la massa muscolare – indispensabile in ogni dimagrimento sano – si dovranno mangiare fra 0.8 e 1.5 grammi di proteine per kg di peso corporeo (anche di più in certi casi)

Per rimanere in chetosi, si mangeranno al massimo una ventina di grammi di carboidrati al giorno (e sappiamo tutti quanto sia difficile rientrare in questo parametro).

A quel punto, per i grassi (che invece sono i protagonisti di una normale dieta chetogenica) rimarrà poco spazio, proprio per l’esigenza di non eccedere le 800 calorie giornaliere totali.

Ricapitolando, quindi, un ipotetico schema dei macro di una dieta VLCKD potrebbe contenere:

  • Circa 20 grammi di carboidrati al giorno
  • Meno di 30-40 grammi di lipidi al giorno
  • Fra i 70 e i 100 grammi di proteine al giorno

La VLCKD è quindi non solo una dieta con bassissimo contenuto di calorie e carboidrati, ma anche – a differenza della cheto tradizionale – a basso contenuto di grassi (quest’ultimo aspetto, come vedremo dopo, potrebbe aiutare a controllare il colesterolo totale, che invece a volte si alza nella chetogenica normale).

Come si traducono queste differenze nella pratica, da un punto di vista di vantaggi, svantaggi, rischi e benefici?

Benefici della dieta VLCKD

Nello meta-analisi “Very low calorie ketogenic diets in overweight and obesity treatment: Effects on anthropometric parameters, body composition, satiety, lipid profile and microbiota” sono stati analizzati centinaia di studi scientifici sulla dieta VLCKD, ed è emerso il seguente pattern di principali benefici ad essa collegati:

  • L’effetto sulla diminuzione del peso, del BMI e della circonferenza della vita è “rapido, intenso, persistente” con risultati in generale migliori delle diete ipocaloriche non chetogeniche, tanto a breve come a lungo termine.
  • Sembra avere una capacità maggiore di targetizzare il grasso viscerale (quello, per intenderci, maggiormente associato al rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche) rispetto a una tradizionale dieta low carb
  • È in grado di preservare la massa muscolare molto meglio che una dieta ipocalorica non chetogenica
  • Potrebbe (ma ancora non ci sono studi scientifici definitivi) avere degli effetti positivi sul metabolismo lipidico, diminuendo non solo i trigleciridi (cosa tipica di tutte le low carb) ma anche il colesterolo totale, che invece può spesso innalzarsi in una dieta chetogenica ad alto contenuto di lipidi.
  • Grazie ai chetoni, è in grado di sopprimere la sensazione di fame e il desiderio continuo di cibo che invece sono quasi sempre presenti nelle diete fortemente ipocaloriche ( vedi il Minnesota Starvation Experiment)

Non male, vero? Come sempre, però, c’è anche un rovescio della medaglia.

Controindicazioni della dieta VLCKD

Chiaramente, presenta per prima cosa alcune controindicazioni tipiche di una dieta chetogenica: bambini, donne in stato di gravidanza, persone con disturbi del comportamento alimentare, recenti eventi cerebro-vascolari, etc.

Oltre a queste, però, un protocollo VLCKD presenta, per il paziente che intende percorrerlo, alcune sfide specifiche.

Per prima cosa, come vedremo fra poco nello schema degli alimenti consentiti in una dieta VLCKD, oltre ai carboidrati andranno eliminati o drasticamente ridotti anche tutti i cibi ad alto contenuto lipidico.

Per mantenere infatti una proporzione proteine/grassi adeguata, in maniera tale da non eccedere le 800 calorie al giorno e preservare allo stesso tempo la massa muscolare:

  • Vanno scelte soprattutto carni e pesci molto magri.
  • Il formaggio va consumato in quantità molto ridotte.
  • L’ Olio d’oliva e il burro vanno utilizzati col contagocce.
  • L’avocado, unico frutto davvero consentito in una chetogenica normale, non può essere consumato.
  • Può essere addirittura necessario, sempre in ottica di assumere poche calorie e tante proteine, dover utilizzare in alcuni pasti degli shake proteici, come infatti avviene in diversi dei protocolli scientifici nei quali è stata testato il regime VLCKD.
  • Bisogna contare le calorie e pesare i cibi in maniera maniacale.

In una dieta VLCKD non ci sono, insomma, la libertà, la ricchezza di scelta di alimenti e la (relativa) abbondanza di quantità che invece caratterizzano una cheto tradizionale (qui trovi la lista degli alimenti in cheto)

Questo si riflette anche sulla qualità dell’alimentazione: in particolare se la VLKCD si prolunga per molte settimane, è pressoché d’obbligo dover assumere integratori di vitamine, minerali e acidi grassi omega 3, così come monitorare con frequenza i parametri ematochimici per fare eventuali aggiustamenti, facendo aumentare complessità e costi per il paziente.

Anche la velocità con la quale si perde peso può essere, per certi versi, un elemento non sempre positivo: quando il dimagrimento è più veloce, infatti, aumenta la probabilità che residuino inestetici lembi cutanei.

Così come, alcune volte, è più lungo e laborioso transitare poi il paziente dal regime VLCDK – per sua natura temporaneo – a un regime alimentare normocalorico, chetogenico o mediterraneo che sia.

C’è poi, ultima di questa mia lista, ma assolutamente da non sottovalutare, una ulteriore controindicazione: la intrinseca difficoltà “sociale” a portare avanti una dieta VLCKD.

Se infatti, già quando si fa una cheto tradizionale, si incontrano spesso la diffidenza e l’incomprensione di amici, conoscenti, medici curanti, quando si fa una VLCKD è praticamente garantito il fatto di dover “combattere” con la gran parte delle persone che circondano il paziente.

Il quale di tutto ha bisogno, in quel momento, salvo che essere circondato da una atmosfera conflittuale e negativa.

Proprio per queste ragioni, come vedremo nelle conclusioni, la dieta VLCKD va valutata solo in casi molto specifici, quando la rapidità del dimagrimento può essere un fattore cruciale di salute.

Schema alimenti VLCKD

Un tipico menù settimanale di dieta VLCKD, come accennato poco fa, non è particolarmente ricco.

Puoi trovare, fra gli alimenti e le bevande permessi:

  • Frullati proteici
  • Insalata di pollo o tacchino, senza pelle e con poco olio di oliva
  • Verdure in generale. Le stesse permesse in cheto (vedi lista in questo articolo) ma molto meno condite e mai cucinate col burro
  • Tagli molto magri di manzo o cavallo, cucinati preferibilmente alla griglia o in padella con poco burro/olio
  • Merluzzo, nasello, sogliola, e altri pesci magri cucinati come sopra
  • Salmone e altri pesci grassi solo occasionalmente e in piccola quantità
  • Formaggi e latticini: meno di 200 grammi a settimana, e non più di 50 grammi al giorno
  • 3-4 uova a settimana
  • Bresaola e prosciutto crudo sgrassato occasionalmente e in piccola quantità
  • Acqua minerale naturale o frizzante, al limite con qualche goccia di limone o foglia di menta dentro
  • Tè verde, tè scuro, caffè

Tutto il resto, o è vietato o è permesso in quantità talmente basse che è più facile lasciar stare.

Conclusioni: dieta VLCKD 

La dieta VLCKD è una strategia molto efficace per perdere peso rapidamente e migliorare molti parametri metabolici e fisici associati alla salute.

In più, contrariamente a quanto pensa la maggior parte della persone e probabilmente anche il tuo medico curante, i recenti studi scientifici che l’hanno vista coinvolta hanno evidenziato che è assolutamente sicura nella maggior parte delle persone.

Come però spesso capita con gli strumenti molto potenti, “maneggiarla” non è affatto semplice, tanto per il paziente quanto per il curante.

Sicuramente, ulteriori ricerche scientifiche e il progresso della tecnologia – che permetterà un migliore e più economico monitoraggio del paziente anche a distanza – potrebbero estendere, in futuro, l’uso della dieta VLCKD.

Per il momento, però, nella maggior parte dei casi, secondo me una tradizionale alimentazione chetogenica è una scelta migliore della dieta VLCKD: perché è più facile e soddisfacente da seguire, non ha quasi mai bisogno di integrazioni, può essere portata avanti per più tempo, è socialmente più accettabile, ha comunque una ottima rapidità di risultati che può ulteriormente essere migliorata, se il caso, con il digiuno intermittente.

Riserverei invece la VLCKD, per il momento, a situazione specifiche, come per esempio pazienti che devono perdere peso davvero rapidamente, magari in vista di un intervento chirurgico; o a pazienti con un alto grado di obesità e di rischio- salute ad essa associato.

Scarica gratuitamente il primo capitolo di

Carbo Loop

ed entra nella nostra community!

L'autore dell'articolo è il Dott. Erik Gozzo

Medico Chirurgo.
Membro di Low Carb USA, vive e lavora fra Città del Messico e l’Italia
Esperto di nutrizione e comportamento, è autore del libro bestseller “Il Kata della volontà – Come ottenere una forza di volontà d’acciaio”
È coautore di “Carbo – Loop. Come spezzare il circolo vizioso che ci porta ad essere grassi, stanchi e sempre affamati”.

Leggi altro...



>