Nota: si chiamano chetoni esogeni quei chetoni provenienti da fonti sintetiche esterne al corpo. Mentre si chiamano chetoni endogeni quei corpi chetonici che vengono prodotti internamente nel corpo

In una dieta ad alto contenuto di carboidrati, che è quella seguita dalla stragrande maggioranza delle persone, le cellule del corpo utilizzano come fonte preferita di energia il glucosio.

Se per un certo periodo di tempo (di solito 48-72 ore) si rimuovono i carboidrati dalla dieta, il corpo inizierà a metabolizzare al loro posto i grassi, con il risultato che si formano i corpi chetonici o chetoni, che il corpo utilizzerà al posto del glucosio come fonte di energia.

I principali corpi chetonici prodotti durante la chetosi sono l’acetacetato, il beta-idrossibutirrato e, in misura però molto minore, l’acetone.

Questo meccanismo è alla base della dieta chetogenica, un regime alimentare caratterizzato da un bassissimo consumo di carboidrati (20 grammi o meno al giorno) e un elevato consumo di grassi, nel quale appunto il corpo entra nello stato metabolico della chetosi.

La chetosi è in grado di innescare una serie di meccanismi positivi, fra i quali per esempio perdita di peso, diminuzione dell’appetito (mediata dall’aumento di un ormone che si chiama Grelina), diminuzione della glicemia e dell’insulinemia, diminuzione dei livelli di infiammazione in alcune patologie.

Tuttavia, mantenere costantemente un livello di carboidrati inferiore a 20 grammi al giorno, che è il presupposto per entrare in chetosi, può risultare difficile.

Per questa ragione, alcune persone suggeriscono di assumere degli integratori di chetoni, i cosiddetti chetoni esogeni (ovvero, chetoni che prevengono dall’esterno), in maniera tale da ottenere i benefici della chetosi senza dover per forza rientrare nel range massimo dei carboidrati consentiti.

In realtà, però, i chetoni esogeni presentano, almeno dal mio punto di vista, più ombre che luci.

In questo articolo vedremo come funzionano e quali sono le (tante) controindicazioni dei chetoni esogeni e i loro (pochi e presunti) vantaggi.

Come sono fatti e come agiscono gli integratori di chetoni esogeni.

Gli integratori di chetoni esogeni sono disponibili principalmente in due forme: sali di chetoni e esteri di chetoni.

I sali di chetoni sono chetoni legati a un sale, normalmente di sodio, ma anche di potassio, calcio o magnesio, e sono spesso venduti in polvere da mescolare con liquidi.

Gli esteri di chetoni, invece, sono chetoni legati a un composto chiamato estere e si presentano in forma liquida.

Come integratore di chetoni, i sali sono molto più diffusi degli esteri, perché più economici e semplici da preparare (ed anche meno disgustosi da bere, anche se comunque sempre disgustosi).

Secondo chi ne consiglia l’assunzione, gli integratori di chetoni esogeni possono:

  • In chi NON segue una dieta chetogenica: dare comunque alcuni degli effetti positivi della chetosi (es. diminuzione dell’appetito, aumento della lucidità mentale, maggiore efficienza energetica, etc)
  • In chi già segue una dieta chetogenica: accelerare il rientro in chetosi dopo uno sgarro e potenziare gli effetti dimagranti e antinfiammatori della dieta chetogenica

Da un punto di vista scientifico, però, che questo capiti non è affatto dimostrato, per lo meno non in tutti i soggetti e non in maniera univoca.

Secondo molti studi, anzi, i chetoni esogeni potrebbero addirittura essere controindicati per perdere peso, perché in grado di sopprimere la smobilizzazione del tessuto adiposo dal corpo.

Infatti, quando i livelli di chetoni nel sangue diventano troppo elevati, può aumentare l’acidità del sangue, che è un fatto molto dannoso per la salute.

Perché questo non avvenga, un individuo in buona salute possiede un meccanismo di feedback negativo che rallenta la produzione di chetoni quando i loro livelli diventano troppo alti.

O, detto in altre parole, quando assumi integratori di chetoni dall’esterno, il corpo può reagire diminuendo la loro produzione dall’interno, per evitare che aumenti troppo la loro concentrazione sanguigna.

In pratica, quindi, l’assunzione di chetoni esogeni diminuisce il processo di utilizzo dei grassi corporei come fonte di energia, contribuendo così al blocco della perdita di peso.

Questo, però, non è l’unico rischio connesso all’utilizzo dei chetoni esogeni.

Chetoni esogeni: controindicazioni e rischi

Come abbiamo visto, riguardo ai presunti benefici dei chetoni esogeni la situazione è per lo meno confusa.

Per quanto riguarda controindicazioni e rischi, invece, gli integratori di chetoni esogeni ne presentano molto chiaramente almeno 5:

Controindicazione #1: I chetoni esogeni possono farti assumere troppe calorie

I chetoni esogeni forniscono 4 calorie di energia per grammo.

Quindi, con 2-3 somministrazioni al giorno di una tipica dose da 10-15 grammi, ecco che si assumono fra le 80 e le 180 calorie al giorno, a seconda del dosaggio.

Non sono tantissime, ma neanche poche. Per poterle consumare senza ingrassare, dovrai quindi inevitabilmente diminuire l’apporto di altri nutrienti più interessanti e gustosi che non una miscela di sali di chetone con acqua. Miscela che, tra l’altro, ha un sapore abbastanza disgustoso.

Controindicazione #2: I chetoni esogeni possono farti assumere troppi minerali

. Una dose di sali di chetoni fornisce:

  • 680 mg di sodio (27% della dose raccomandata giornaliera – RDA)
  • 320 mg di magnesio (85% della RDA)
  • 590 mg di calcio (57% della RDA)

Chi li utilizza per stare in chetosi senza dover fare una dieta chetogenica, arriva a prenderne anche 3-4 dosi al giorno, eccedendo in maniera significativa la dose raccomandata giornaliera.

Risultato: si imbottisce di minerali che possono provocare effetti collaterali come aumento della pressione, diarrea, nausea e mal di stomaco.

Controindicazione #3: I chetoni esogeni favoriscono una mentalità sbagliata

Chi prende chetoni esogeni normalmente lo fa o per cercare di avere i benefici della chetosi pur consumando una dieta ad alto contenuto di carboidrati o perché tende a sgarrare spesso e spera di rientrare in chetosi più rapidamente grazie all’aiuto di un integratore.

Si tratta di atteggiamenti psicologici molto comprensibili e diffusi, ma purtroppo anche molto dannosi.

Infatti, invece di spingere il paziente a una vera trasformazione, gli danno l’illusione di poter mantenere quelle stesse abitudini sbagliate che lo hanno fatto ingrassare e ne hanno compromesso la salute.

Ecco quindi che, a fronte di qualche incerto beneficio di breve termine (ri-entrare in chetosi qualche ora prima o con un po’ di sforzo in meno) rischiano di compromettere i loro risultati di lungo termine.

Controindicazione #4: La ricerca scientifica sui chetoni esogeni è molto limitata

Se fai una dieta chetogenica mangiando salmone, avocado, carne rossa, olio di oliva, mangi una serie di alimenti gustosi ed ampiamente testati, perché – come specie – li abbiamo consumati per decine o anche centinaia di migliaia di anni.

Certo, ti dovrai preoccupare che siano di alta qualità, e dovrai mixarli in maniera tale da assumerne in quantità ottimali per le tue esigenze. Ma, bene o male, hai tutte le informazioni necessarie per prendere delle buone decisioni di salute.

Quando si tratta di chetoni esogeni, invece, assumi un prodotto industriale altamente processato, che non abbiamo mai consumato nella nostra intera storia evolutiva, e sul quale gli studi scientifici sono pochi, recenti e scarsamente concludenti.

Dal momento, quindi, che puoi entrare in chetosi consumando del cibo vero, perché dovresti arrischiarti a farlo utilizzando dei chetoni esogeni?

Controindicazione #5: I chetogeni esogeni costano

Un mese di chetoni esogeni può costare fra i 200 e i 400 euro, a seconda delle dosi e della marca che scegli.

Certo, se aiutassero davvero perdita di peso e salute, potrebbe assolutamente valerne la pena.

Ma visto che non è affatto dimostrato che sia così e anzi, abbiamo appena visto i potenziali rischi di assumere chetoni esogeni, non è meglio investire quei 200-400 euro in del cibo di qualità?

O nell’iscrizione a una palestra?

O in qualunque altra cosa che sei sicura che aiuterà la tua salute?

Conclusioni: perché sconsiglio di assumere chetoni esogeni 

Devi perdere peso e ti stai chiedendo se i chetoni esogeni funzionano?

Per risponderti, riassumerei quanto abbiamo detto finora dicendoti che, a fronte di un aiutino per entrare in chetosi mezza giornata prima e di altri presunti benefici tutti da dimostrare, l’assunzione di chetoni esogeni rischia per prima cosa di bloccare il tuo dimagrimento,  perché può inibire la lipolisi dei depositi di grasso accumulati nel corpo.

Inoltre, i chetoni esogeni presentano alcuni potenziali rischi per la salute, e i loro effetti a medio lungo termine sul corpo umano sono sostanzialmente non conosciuti.

Infine, la chetosi può essere raggiunta in maniera più efficace, soddisfacente, sicura ed economica con una dieta chetogenica fatta con cibo vero.

Per tutte queste ragioni, come clinico, non consiglio mai i chetoni esogeni a nessuno dei miei pazienti.

Se poi, in futuro, arriveranno evidenze scientifiche a modificare la mia attuale posizione, sarò ben lieto di cambiare idea, sempre che sia nell’interesse vero del paziente e non in quello di chi li produce.

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L'autore dell'articolo è il Dott. Pietro Mignano

Farmacista e biologo nutrizionista
Docente di Nutrizione Umana ed Endocrinologia presso la scuola di Osteopatia Chinesis IFOP a Roma
Esperto di dieta chetogenica, ha perfezionato la sua preparazione negli Stati Uniti con il Prof. Eric Westman della Duke Univeristy.
È autore del manuale bestseller “Dieta Chetogenica per Pigri”
È coautore di “Carbo – Loop. Come spezzare il circolo vizioso che ci porta ad essere grassi, stanchi e sempre affamati”.

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