Fra le cose che a volte mi lasciano perplesso sul nostro sistema sanitario nazionale, c’è il fatto che mi trovo spesso a visitare pazienti che non hanno, fra gli esami eseguiti, quello dell’emoglobina glicata.
Si tratta, infatti, di un esame che può dare un importante segnale di allarme anche anni prima che siano evidenti i sintomi del diabete, e quindi dovrebbe essere fra i pilastri di quella che in medicina si chiama prevenzione primaria.
Se quindi non ti hanno mai prescritto un esame dell’ emoglobina glicata, o l’ultima volta che lo hai fatto è più di un anno fa, questo articolo è per te.
Ti spiegherò, infatti, che cosa è l’emoglobina glicata, perché è importante, i rischi che corri se hai l’emoglobina glicata alta, come puoi prevenire che questo succeda.
Che cosa è l’emoglobina glicata?
Come forse sai, l’emoglobina si trova nei globuli rossi ed è la molecola che trasporta l’ossigeno ai tessuti.
Una piccola quota di essa, durante la vita del globulo rosso (che dura più o meno 120 giorni, vedremo poi perché è importante ricordarlo), si lega al glucosio presente nel sangue, formando così l’emoglobina glicata (che trovi spesso indicata come Hb1Ac).
Questo processo avviene in modo naturale e costante nel nostro organismo, ma se la quantità di glucosio nel sangue è troppo alta per un periodo prolungato, ecco che la quantità di emoglobina che si lega al glucosio aumenta in maniera anormale.
E’ il segno che qualcosa, nel tuo metabolismo del glucoso, non sta funzionando.
Prima di vedere i problemi che comporta, vediamo però quando è che l’emoglobina glicata si considera troppo alta.
Emoglobina glicata alta o normale?
Per prima cosa, ricorda che nei tuoi esami del sangue puoi vedere la emoglobina glicata indicata in diverse maniere alternative: le più comuni sono “Emoglobina glicata”, “”Hb Glicata” e “Hb1Ac”.
Vogliono tutte e 3 dire la stessa cosa.
Inoltre, puoi trovare i suoi valori espressi in due modi diversi:
- Come percentuale dell’emoglobina totale: per esempio, una emoglobina glicata del 5% significa che ogni 100 molecole di emoglobina, 5 sono glicate.
- Come valore assoluto, in millimoli per mole: per esempio, un valore di 27 mmol/mol significa appunto che ci sono 27 millimoli di Hb Glicata per ogni mole di Hb.
Ma qual è il range nel quale valori di emoglobina glicata vengono considerati normali?
In realtà dipende un po’ dal laboratorio e dalle linee guida seguite, ma in genere si considerano come limiti massimi della normalità 5.7% e 39 mmol/mol, a seconda del sistema di misura.
Oltre questi valori, si parla di:
- pre-diabete, quando l’Hb glicata è fra 40 e 47 mmol/mol o fra 5.8% e 6.4%
- diabete quando è uguale o superiore a 6.5% o 48 mmol/mol
Personalmente però, a me piace essere molto più conservativo.
Quando, quindi, trovo un paziente che – pur non superandoli – è sui limiti della normalità o molto vicino ad essi, io lo considero già potenzialmente a rischio, e cerco di approfondire la situazione per capire se ha una insulino-resistenza ancora non diagnosticata (l’insulino-resistenza è il fenomeno per il quale le cellule diventano meno sensibili allo stimolo dell’insulina, e può precedere il diabete anche di anni. Ne parlo a questo link).
Perché non basta misurare la glicemia
Ma perché non basta misurare il valore della glicemia? Perché dobbiamo anche misurare l’Hb1Ac?
Il fatto è che la misurazione della glicemia ci dice esclusivamente i valori del glucoso nel sangue in quel preciso momento.
Mentre l’emoglobina glicata, siccome i globuli rossi in cui è contenuta vivono circa 3 – 4 mesi, ci dice come è stata in media la glicemia per un periodo di tempo molto più lungo.
Il valore della glicemia può quindi essere influenzato, nel bene e nel male, da molti fattori contingenti: il consumo di cibo, lo stress, le ore di sonno, l’attività fisica, l’assunzione di farmaci, eventuali errori del laboratorio, e così via.
L’emoglobina glicata, invece, essendo un dato che dipende dalla glicemia media degli ultimi 3-4 mesi, ci racconta una storia molto più precisa sull’efficienza del metabolismo glucidico del paziente.
Non è raro, quindi, trovare pazienti con glicemia normale e emoglobina glicata alta, e quindi magari già pre-diabetici.
Se si fossero limitati a misurare solo la glicemia, non se ne sarebbero accorti!
Può anche capitare, del resto, di trovare invece una glicemia alta e una emoglobina glicata assolutamente normale.
In questo caso, il fatto di aver misurato anche la glicata permette di non scambiare per prediabete o diabete una glicemia momentaneamente elevata per altre ragioni.
Perché è importante sapere se hai l’emoglobina glicata alta
Leggo, soprattutto su internet, che “l’emoglobina glicata aumenta nel diabete”.
E’ vero, ma in realtà l’aumento dell’Hb glicata – come abbiamo visto poco fa parlando dei valori normali – è evidente spesso molto prima che si arrivi al diabete, ed è per questo che è importante misurarla.
Inoltre, anche il diabete può essere asintomatico per lungo tempo, e intanto i danni che esso provoca si stratificano nel corpo del paziente.
E così, quando iniziano i sintomi veri e propri e si arriva alla diagnosi, in realtà la malattia va avanti ormai da lungo tempo.
Ecco invece che un controllo di routine dell’Hb glicata può farci individuare in maniera più precisa e tempestiva pazienti all’apparenza ancora perfettamente sani e senza sintomi, ma che in realtà già sono diabetici o sulla strada per diventarlo.
Oltre a questo, l’emoglobina glicata permette, nel paziente in terapia per diabete o prediabete, di monitorare con efficacia come sta andando la situazione e se la terapia sta avendo effetto.
E quindi permette al medico e al paziente di effettuare gli aggiustamenti necessari.
Ma quali sono i rischi dell’ emoglobina glicata alta?
L’emoglobina glicata alta non è una malattia di per sé, ma un parámetro di laboratorio che ci indica la presenza di un problema.
In particolare, è uno dei reperti caratteristici di pre-diabete e diabete, e quindi si associa proprio ai rischi tipici di questa malattia:
- Aumentata possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari
- Danni ai nervi periferici
- Alterazioni del micro-circolo sanguigno a livello dei reni, con possibile insufficienza renale
- Danni agli occhi, in particolare alla retinopatie
- Fenomeni necrotici, soprattutto agli arti inferiori, come conseguenza della neuropatía e della vasculopatía
- Maggior suscettibilità alle infezioni e ritardata riparazione delle ferite.
La gravità di queste condizioni è fortemente associata tanto con la durata della malattia quanto con i livelli di glicemia medi.
Quindi, individuare la Hb glicata alta per tempo ed abbassarla in maniera efficace sono armi formidabili per ridurre in maniera significativa i rischi di cui sopra.
Cosa fare se hai l’emoglobina glicata alta
Premesso che, in caso tu scopra di avere la Hb glicata alta, è necessario che consulti il tuo medico curante ed eventualmente degli specialisti, ci sono alcune regole generali di buona condotta che possono aiutare praticamente tutti:
- Seguire una alimentazione a basso contenuto di zuccheri e carboidrati (quanto basso? E’ qui che entra in gioco la visita medica. Va stabilito sulla base del caso specifico).
- Fare esercizio fisico: l’esercizio fisico regolare può aiutare a ridurre il livello di zuccheri nel sangue e diminuire l’insulino resistenza
- Se si assumono farmaci per l’insulino-resistenza, farlo con regolarità e precisione: secondo alcune statistiche, circa metà dei pazienti si dimentica di prendere con regolarità quello che il medico gli prescrive. Fai in modo di non essere fra loro.
- Utilizzare prodotti naturali che migliorano la resistenza all’insulina, come per esempio succo di limone e aceto di mele (con certe limitazioni nel caso di alcune patologie concomitanti)
- Evitare fumo e alcool: entrambi, oltre a fare male in assoluto, moltiplicano i rischi di complicanze nel paziente diabetico.
- Monitorare regolarmente il livello di zuccheri nel sangue: la risposta alla terapia e alla dieta può essere molto variabile da persona a persona. Non basta, genéricamente, “mangiare meno zuccheri”. Solo il riscontro dei dati oggettivi degli esami ci dice se la terapia sta davvero funzionando!
Il mio consiglio: non farti cogliere di sorpresa dall’Hb alta!
Come abbiamo visto, la misurazione dell’HbA1c fornisce importanti informazioni:
- Sul rischio di ammalarsi di diabete
- Sull’efficacia della terapia del diabete a lungo termine nei pazienti già diagnosticati
Quindi, misurarla con regolarità può aiutare sia a prevenire la malattia in chi è sano, sia a ridurre le complicazioni in chi è già ammalato.
Oltre a questo, il bello dell’esame dell’emoglobina glicata è che:
- Consiste in un semplice prelievo di sangue, che non richiede alcun tipo di preparazione particolare da parte del paziente, neanche l’essere a digiuno!
- E’ molto economico e veloce da effettuare
Nonostante questo, credo che venga prescritto ancora troppo poco, e pochi pazienti lo conoscono.
Ci si fida troppo del parametro della glicemia, o del fatto che “mi sento benissimo, impossibile che io abbia il diabete”.
Proprio qualche giorno fa ho visitato un paziente di 47 anni e in perfetta forma física. Nei suoi esami, però, che gli ho anche fatto ripetere per sicurezza, aveva l’emoglobina glicata appena alta, a 41 mmoli/mol
Era quindi, ufficialmente, già in zona pre-diabete.
E’ caduto dalle nuvole, ed in effetti anche io non avrei mai potuto sospettare la cosa sulla base di una semplice visita.
Per fortuna, però, esistono gli esami del sangue: se uno chiede quelli giusti e li effettua con regolarità, si possono scoprire e affrontare problemi che, se non vengono individuati per tempo, possono diventare enormi.
Il diabete viene spesso chiamato il killer silenzioso, perché quando ti rendi conto di averlo, ha già fatto un sacco di danni.
Ora, però, sai che c’è un campanello di allarme molto precoce: l’emoglobina glicata alta.
Non approfittarne per misurarla, sarebbe assurdo!